Tra la sagra e il torneo di calcetto
della Giambor sono stato molto impegnato, mi scuso quindi se il
riassunto arriva soltanto ora. :)
Era in programma un unico punto
dell'ordine del giorno, la revoca della variante 31 e la conseguente
approvazione della variante 31 bis al Piano Regolatore Generale
Comunale.
Scritta così può non dire molto...
Urge quindi un breve riepilogo!
A marzo dell'anno scorso era stata
approvata in consiglio comunale la variante 31 che comportava la
trasformazione di terreni agricoli in terreni adibiti ad aree
industriali per permetterci la creazione della tanto discussa cava.
Già quella volta la nostra lista Con Remanzacco si era battuta per
opporsi a tale progetto ma la maggioranza aveva votato compattamente
a favore.
Quindi perché revocarla e votare una
nuova variante?
Semplice, la regione ha fatto pervenire
al comune delle osservazioni molto importanti con cui è stato
bocciato in parte il progetto originale. Tali osservazioni somigliano
molto a quelle che abbiamo più volte sollevato anche noi e il
Movimento cinque stelle.
Il progetto originario era troppo
vicino all'alveo del Torre, è stata criticata la creazione di una
zona industriale all'interno di un parco comunale, il parco del Torre
e del Malina, e la cava si troverebbe accanto alla zona degli scavi
archeologici.
Riguardo a quest'ultimo punto
l'assessore alla cultura Bevilacqua aveva replicato dicendoci che il
sito era ormai privo di interesse archeologico. La nuova relazione
archeologica fatta predisporre da un esperto a seguito delle
osservazioni della regione, dimostra invece che si tratta di un'area
ancora ricca di reperti interessanti.
La maggioranza, allora, ha deciso di
modificare i limiti dell'area di escavazione, la cui estensione passa
dai precedenti 220.000 mq agli attuali 130.000 mq e quindi di ridurre
la cubatura prevista che scende a 911.000 metri cubi.
Per compensare questa riduzione è
stata inserita nel piano struttura un'ulteriore area di circa 50.000
mq posta più a sud. Il piano struttura, è noto a tutti, delinea
semplicemente un futuro indirizzo e non è esecutivo, infatti questi
ultimi terreni non sono ancora stati acquistati.
In Consiglio comunale, dopo un doveroso
minuto di silenzio per le vittime di Dacca, hanno preso la parola i
due tecnici Pravisani e De Luca e poi le minoranze.
Hanno parlato tutti i consiglieri di
minoranza, per brevità qua riassumo soltanto i principali concetti.
Prima di tutto è evidente che le
osservazioni sollevate un anno fa non erano campate in aria così
come ci era stato invece risposto. Siamo contrari a una nuova cava
perché riteniamo che il nostro territorio abbia già dato tanto agli
escavatori.
Un anno fa ci era stato detto che
questa operazione veniva attuata perché considerata un'importante
opportunità ambientale tenendo in considerazione il parco che ne
sarebbe derivato con il ripristino, ma ora non c'è stato presentato
alcun progetto di ripristino. A poco valgono le risposte per cui non
si tratta di una VAS e che quindi non sarebbe necessario presentarlo
perché neanche l'anno scorso lo era eppure avevamo a disposizione
più carte riguardanti il ripristino che l'escavazione. Stavolta
invece nulla. La relazione archeologica ci dice che qualcosa nella
zona di scavo sussiste e per questo motivo gli scavi saranno vigilati
ma il rischio di perdere importanti reperti storici resta.
Abbiamo votato da poco l'istituzione
del parco del Torre e del Malina che comprende proprio quelle zone e
non riusciamo proprio ad accettare che una cava rientri in un
progetto di parco.
Insomma, la nostra contrarietà a
quest'ultima variante è ancora più forte. Purtroppo il nostro voto
contrario, così come quello della De Michielis, non è servito a
bloccare la variante che è passata con il voto unanime della
maggioranza. Cercheremo di tenere la situazione
sotto controllo e di continuare a fare il possibile per evitare o
almeno controllare questa ferita sul territorio.