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venerdì 30 ottobre 2015

Consiglio Comunale del 21 ottobre 2015.

Il Consiglio comunale scorso ha avuto come tema principale l'approvazione dello statuto dell'unione territoriale intercomunale del Natisone, quella che comprende anche il nostro comune. A dicembre dello scorso anno la Regione ha attuato la riforma degli enti locali creando le UTI, unioni territoriali intercomunali, veri e propri enti locali che costituiscono delle unioni di comuni per l'esercizio coordinato di funzioni e servizi comunali e per lo sviluppo territoriale, economico e sociale.
La regione ha da subito definito queste UTI e Remanzacco rientrava in quella denominata del Natisone, insieme ai comuni di Cividale, Buttrio, Corno di Rosazzo, Mandano, San Giovanni al Natisone, Moimacco, Premariacco, Torreano, Prepotto e le Valli del Natisone. In tutto quindi diciassette comuni! Queste suddivisioni sono state pianificate tenendo conto della continuità territoriale, dei limiti minimi di popolazione e della coincidenza con l'ambito socio-assistenziale.
Preciso da subito che era stata data la possibilità ai vari comuni di richiedere alla Regione una differente collocazione. Questa possibilità non è stata neanche vagliata da Remanzacco, e senza neanche coinvolgere le minoranze e soprattutto la cittadinanza, è stata accettata la confluenza con l'ambito cividalese. Il fatto di non aver neanche preso in considerazione la possibilità di richiedere di far parte per esempio dell'UTI udinese, lo abbiamo ritenuto molto grave e in Consiglio comunale l'abbiamo ribadito a gran voce. Una volta definite le UTI, l'assemblea dei sindaci di ciascuna di queste aveva il compito di votare il proprio statuto. Per quanto riguarda la nostra, non c'è stata la maggioranza assoluta dei voti e quindi siamo stati commissariati. Va detto che tutti i sindaci hanno collaborato alla stesura dello statuto e che le divisioni al momento del voto sembrano dipendere più da appartenenze politiche che da valutazioni tecniche. Il rappresentante di Remanzacco era ovviamente il nostro sindaco che ha votato favorevolmente. A questo punto ogni comune doveva approvare attraverso il Consiglio comunale lo statuto, ed è proprio quello che dovevamo fare quella sera. La Briz ha presentato lo statuto ponendosi favorevolmente a questo pur con qualche critica legata in particolare ai metodi. Noi cinque consiglieri della lista Con Remanzacco abbiamo discusso a lungo di questa riforma e, nello specifico, dello statuto e quindi diverse sono state le osservazioni che abbiamo sollevato in Consiglio comunale. Tendenzialmente il parere era favorevole perché è evidente che sia necessario una riforma degli enti locali che riescano a far diminuire i costi ma soprattutto a rendere migliori i servizi alla collettività, certo è difficile collaborare tra diverse realtà, ma è giusto ragionare con una visione più ampia. Personalmente ho richiesto che per i regolamenti attuativi, che saranno necessari per rendere concreto lo statuto, ci sia una maggiore partecipazione, tenendo conto anche delle minoranze che per forza di cose in una assemblea composta da soli sindaci rischiano di diventare inascoltate. La De Michielis, unica consigliera dei Cinque Stelle, invece si è dimostrata fin dall'inizio assolutamente contraria ritenendo inutile e pericolosa questa riforma. Per l'approvazione dello statuto era necessaria la maggioranza dei due terzi che è stata raggiunta con quindici voti favorevoli su diciassette.
Vado velocemente sugli altri due punti..
Il secondo riguardava l'integrazione della variante generale al piano regolatore comunale della nuova zona destinata a cave perché la regione ha richiesto due pareri tecnici vincolanti mancanti. I documenti riguardavano uno studio del traffico e uno geologico dell'area interessata. Ovviamente riguardando un tema sul quale abbiamo espresso più volte la nostra contrarietà, il nostro voto e stato contrario, così come quello dei Cinque Stelle.
L'ultimo punto riguardava una mozione presentata dalla De Michielis che chiedeva l'applicazione del baratto amministrativo così come stabilito da una legge nazionale. In poche parole, cercando di semplificare, grazie a tale strumento un soggetto che non è in grado di pagare alcuni tributi può compensare tale mancanza attraverso servizi di pulizia di strade o parchi. La maggioranza ha proposto un emendamento per rendere la mozione più completa. Da parte nostra abbiamo richiesto rassicurazioni sulla commissione che dovrà redigere il regolamento e abbiamo sottolineato il rischio che questo servizio, da opportunità, diventi una sorta di gogna pubblica. La mozione emendata è stata approvata da tutti i consiglieri.
Restiamo a disposizione per qualunque domanda o curiosità. Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere tutto. :)  

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