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lunedì 31 agosto 2020

Referendum costituzionale... Si o No?

 In questi giorni si è finalmente cominciato a discutere del prossimo referendum costituzionale che si svolgerà nelle giornate del 20 e 21 settembre. Tutti noi cittadini saremo chiamati a esprimerci sulla riforma alla Costituzione che modifica il numero dei parlamentari. Considerata l'importanza della tematica e il fatto che in molti non riescono a informarsi a dovere, ho deciso di dedicare questo post a questo argomento. Cercherò di essere il più oggettivo possibile!

Prima di tutto... Cosa andremo a votare di preciso?
Il Parlamento ha emanato una legge costituzionale con cui intende modificare il numero dei parlamentari. Dagli attuali 630 deputati passeremmo a 400 e dagli attuali 315 senatori passeremmo a 200. Un taglio piuttosto importante insomma! Chi voterà Si esprimerà il proprio consenso alla modifica mentre con il No si esprimerà il proprio dissenso. Non è necessario il raggiungimento di un quorum, cioè un numero minimo di elettori recatesi alle urne, infatti il risultato sarà valido in ogni caso.

Come mai chiedono un parere agli elettori?
La nostra Costituzione prevede che una legge costituzionale approvata con una maggioranza inferiore ai due terzi dei componenti delle due camere può diventare oggetto di quesito referendario. In questo caso, dunque, la legge è stata approvata con una maggioranza inferiore ai due terzi.
Chiariti questi punti principali... Veniamo alla parte più interessante!

Perchè votare Si?
Prima di tutto per dare un segnale di cambiamento! Da anni, forse addirittura da decenni, si discute della necessità di snellire e velocizzare il nostro Parlamento. Certo, modificare soltanto il numero dei componenti non può essere considerata una rivoluzione. La riforma costituzionale voluta dall'allora governo Renzi era molto più completa seppur con alcune parti non molto chiare e ben definite! Inoltre il taglio comporterebbe anche una fisiologica diminuzione dei costi. Quanti? Secondo i promotori dei comitati del Si dovrebbe esserci un risparmio derivante da 345 stipendi in meno di quasi un miliardo di euro. Per correttezza, aggiungo anche la possibilità che le tempistiche parlamentari diventino più rapide ma personalmente non trovo il nesso tra il minor numero di parlamentari e la maggiore velocità a emanare leggi.

Perchè votare No?
Il risparmio stimato dai promotori del No si aggira sui novanta milioni di euro massimo, non quindi cento milioni. Inoltre, considerando il risparmio netto senza le imposte, la cifra sarebbe di poco superiore a cinquanta milioni di euro. Questa cifra rappresenterebbe circa il 2,5% delle spese totali del Parlamento. In pratica ogni cittadino risparmierebbe un euro all'anno da questo taglio. Comunque il punto su cui premono maggiormente i comitati e in generale tutti coloro che non apprezzano la riforma, si concentra sulla mancanza di rappresentanza. Fino a oggi abbiamo avuto un deputato ogni 100.000 abitanti e un senatore ogni 200.000 abitanti. Con il taglio avremmo un deputato ogni 150.000 abitanti e un senatore ogni 300.000 abitanti. Tale riduzione di rappresentatività sarebbe scontata in particolare dalle regioni più piccole.

Il Governo cadrà in caso di vittoria del No?
Premetto che queste considerazioni mi hanno sempre irritato. Stiamo parlando di una modifica alla nostra legge fondamentale! Sarebbe il caso di votare sul merito e non sulla base di manovre di palazzo! Lo stesso discorso lo facevo nel 2016 quando si discuteva della riforma di Renzi... Quanti hanno studiato la riforma e votato basandosi sulla propria idea in merito a quella? Pochi, per non dire pochissimi! Purtroppo lo stesso Renzi quella volta aveva reso il voto un referendum sul proprio operato... Gravissimo errore! Infatti gli elettori hanno votato contro di lui piuttosto che contro la legge! Inoltre, va detto che non c'è alcuna certezza sulla caduta del governo in questo caso!

Prima di chiudere mi pare corretto esprimere la mia opinione! Ho ancora qualche perplessità ma sono quasi certo di barrare la casella no! Avrei voluto una riforma seria, completa e non un semplice spot elettorale che inneggia al cambiamento fine a sè stesso. Che ci sia bisogno di un aggiornamento è fuori discussione ma serve ben altro! Per cominciare, per esempio, introdurrei le preferenze nella legge elettorale! La maggior parte degli italiani è sfiduciata dalla nostra classe politica e spesso ha anche ragione di esserlo! Con le preferenze, invece, diventerebbe possibile responsabilizzare realmente il proprio eletto e allora la parola rappresentanza avrebbe davvero senso. La mia perplessità, che ancora mi rende dubbioso, riguarda il rischio del futuro immobilismo. Voto no perchè voglio una riforma più approfondita e non perchè voglio che tutti resti come ora. Ricordo ancora la campagna elettorale dello scorso referendum... Votate no e subito partiremo tutti insieme per creare una riforma migliore. Queste frasi le dicevano indistintamente D'Alema, Di Maio, Salvini e Berlusconi. Secondo voi si è mosso qualcosa dopo la vittoria del no? Assolutamente niente!

Ringrazio, come sempre, chi ha voluto leggere tutto fino qua! In ogni caso l'importante è informarsi e poi votare!
Buon voto a tutti!


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