Visualizzazioni totali

lunedì 30 settembre 2024

Il biometaNO o biometaSI?

Tra poco mi avvierò in piazza per andare a seguire la terza seduta del Consiglio comunale di quest’anno. Prima però vorrei spendere qualche riga su un tema nuovo, di cui si vociferava a bassa voce da qualche settimana e che ora è alla ribalta su stampa e social vari!
 
Si tratta della nuova possibile installazione di un impianto biometano a Remanzacco! Prima di tutto... Chiariamo di cosa si tratta! Un impianto a biometano rappresenta un metodo di creazione d'energia sostenibile che sfrutta i rifiuti organici e la materia biodegradabile. Insomma, un sistema di produzione energetica considerato sostenibile e moderno. Vengono raccolti materiali organici, come gli scarti alimentari e agricoli, e poi vengono inseriti in un digestore anaerobico. All’interno di questo grande contenitore, i batteri in esso contenuti trasformano queste sostanze in biogas che, successivamente, necessita di un passaggio di pulitura da sostanze che ne rovinano la qualità così da diventare biometano di qualità. 
Secondo le prime indiscrezioni, comunque ancora non formalizzate, dovrebbe situarsi a sud del nuovo parco fotovoltaico, nell’area dell’ex fornasilla. La proposta proviene da un consorzio agricolo che comprende anche un paio di imprenditori remanzacchesi, sfruttando i contributi europei. Il terreno su cui vorrebbero costruirlo è privato. 
Il progetto è ancora alle sue fasi iniziali e quindi questo è il momento migliore per farsi un’opinione in merito e discuterne.  
Il Sindaco si è già esposto pubblicamente con un’intervista rilasciata al Messaggero Veneto, in cui si dichiarava contrario al progetto, soprattutto perché si troverebbe molto vicino al parco del Torre del Malina. 
Superfluo precisare che consideriamo tutti quel parco una grande risorsa e, anzi, devo ancora realmente comprendere come si possa farci una cava di ghiaia all’interno! 
Comunque questa è una vecchia discussione, di cui si è parlato già parecchie volte quindi non è il caso di ripetersi ora. 
La contrarietà, dunque, deriva dalla vicinanza al parco ma, tralasciando questo importante fattore, mi piacerebbe ci fosse un dibattito anche sui vantaggi e gli svantaggi dell’avere un impianto di biometano nel proprio territorio. Si tratta di scelte molto importanti e sarebbe utile fossero prese in maniera consapevole dagli amministratori e da tutti i cittadini. 
I primi vantaggi, quelli più evidenti, riguardano il favorire energie rinnovabili e la gestione dei rifiuti organici in maniera tale che possano diventare risorse. 
Esistono anche degli svantaggi che riguardano le possibili esalazioni, l’utilizzo di suolo agricolo e il danneggiamento del paesaggio. 
Ho apprezzato molto una lettera scritta da Arnaldo Scarabelli e pubblicata sul Messaggero Veneto in cui comparava questo possibile futuro impianto all’ormai famosa antenna di Ziracco. Effettivamente quello che ancora oggi manca è un serio utilizzo della trasparenza e di processi partecipativi. Qualunque sia la propria posizione iniziale sull’argomento, una soluzione condivisa la si può trovare soltanto aumentando la partecipazione.  
In questo senso mi auguro di avere attorno a me molto pubblico stasera in consiglio comunale e ricordo l'importante assemblea pubblica di domani sera organizzata dal Consorzio di bonifica su richiesta dell’amministrazione comunale… Cerchiamo di partecipare in tanti!! 
 
 
 

Cosa ne pensate della nuova Casa dell'acqua??