Oggi voglio dare spazio a una problematica che mi è stata accennata da più di qualcuno ormai da qualche giorno che riguarda le scuole materne…
Il prezzo del pasto standard per bambino residente è di 3,10
euro, per il secondo figlio di 2,80 euro, mentre di 5,10 euro per ogni bambino
residente fuori Comune.
Per i docenti invece, sulla base del contratto collettivo,
il buono pasto è garantito, considerato che hanno l’obbligo di fare sorveglianza
sui bimbi anche durante il pranzo.
La giunta comunale ha invece deliberato che il personale
docente deve pagare il proprio pranzo 5,10 euro come i bambini non residenti a
prescindere dalla loro residenza.
Il Ministero riconosce un contributo, non per forza nella
forma di rimborso spesa, di 2,80 euro per ogni docente. Il Comune dovrebbe
coprire la differenza mettendo al giorno 2,30 euro. La polemica e le critiche
nascono a seguito della scelta di considerare tutti i docenti come non residenti, e quindi costringerli a pagare la quota
maggiore.
Tutte le insegnanti si sono rifiutate di versare quella
quota e attualmente non consumano il pasto della mensa, pasto che invece si portano
da casa. Questo lede l’educazione dei bambini perché il pasto è un importante
momento educativo che le maestre dovrebbero condividere appieno con i bambini seguendoli nella loro formazione alimentare. La
questione è tuttora irrisolta e i genitori che ne sono a conoscenza, non sono
affatto contenti.
Probabilmente il Comune potrebbe fare qualcosa in più
considerando che in fondo il costo non è così alto per un Comune economicamente
"florido" come il nostro.
In questi anni s’è fatta tanta pubblicità alla nostra mensa,
definita come punto di riferimento fondamentale anche per le altre realtà
vicine, concentrandosi in particolare sull’importanza del cibo per
l’infanzia, attraverso diversi progetti collegati che tendono sempre a esaltare
la qualità del servizio.
Un altro appunto che viene fatto riguarda la qualità del
cibo offerto ai bambini… Troppo ripetitivo secondo molti genitori, per esempio... lunedì:
riso alle verdure, martedì: pasta alle verdure, piatti che vengono riproposti ogni
settimana! In particolare secondo alcuni manca la necessaria qualità.
Ovviamente i bambini non apprezzano la monotonia
alimentare e spesso lasciano tutto sul piatto, in particolare la pasta con i
ceci.
La prima cosa che mi viene in mente è che sia normale che a
quell’età i cibi consigliati a mensa non siano tanti, ma da quanto mi risulta
in un’età compresa tra i 3 e i 6 anni potrebbero avere una dieta più varia.
Una soluzione potrebbe consistere nel puntare su una
maggiore diversificazione del piatto unico, ma anche quello è tendenzialmente sempre
lo stesso, la pasta con il pesce.
Sono perfettamente consapevole che le direttive riguardanti
le diete dei bambini nelle mense scolastiche derivano da rigide regole
nutrizionali della ASL, ma magari sarebbe necessaria una maggiore attenzione
all’adeguatezza del piatto proposto in riferimento all’età del bambino.
Inoltre mi sono state riportate delle lamentele sulla
mancanza di manutenzione del parco attiguo all’asilo, per cui i bambini non
possono uscire a giocare all’aperto senza sporcarsi nonostante le giornate
comincino a diventare notevolmente soleggiate e lunghe. Le diverse
sollecitazioni fatte dalla scuola fino ad oggi sono state vane, restano infatti
ancora a terra nel giardinetto tante foglie e frutti troppo maturi che non
permettono alle maestre di portare i bimbi fuori quando di fatto vorrebbero
uscire. Il frutto incriminato è il caco!
Almeno quest’ultimo problema mi sembra comunque di facile
soluzione!!
Proverò a informarmi il prima possibile anche sugli altri!!
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