Poco prima della mezzanotte... Eccoci qua! Il consueto post mensile! Effettivamente lo scrivo quasi sempre verso la fine del mese e anche oggi le visualizzazioni sono state molto più alte del solito... Vi state abituando anche voi insomma! Oggi parliamo di sagra! E come potrei esimermi... Si è svolta pochi giorni fa e i commenti sono stati tantissimi!
Sarebbe piuttosto semplice scrivere qualche riga riportando i vari commenti degli amici che mi hanno scritto... Ce n'è di tutti i gusti, dal felice quasi entusiasta, fino al deluso e rassegnato! A dir la verità sono di più coloro che mi hanno descritto un'iniziativa deludente e che mi hanno fatto ingenerosi paragoni con la gloriosa, e pur sempre enormemente criticata, sagra dei gamberi del broilo! Voglio però essere ottimista, rivolto al futuro e quindi provo a cogliere il bello che comunque c'è stato.
A proposito di bello... Comincio ispirandomi a delle foto, pubblicate insieme a delle brevi ma forti frasi, da parte dell'amico Davide Galluzzo. In quelle foto è ritratto insieme a due storiche figure della sagra paesana e in generale del mondo remanzacchese... Vale a dire Marco Sutto e Denis Cibert, entrambi purtroppo non più con noi. Ho apprezzato molto quel post, ho messo il classico mi piace, e poi ci ho riflettuto... Quelli sono stati anni davvero belli, faticosi ma ricchi di emozioni che mi hanno personalmente insegnato molto. Qualcuno forse l'ha interpretato come un confronto... Sicuramente invece, non era quello l'intento. La sagra di una volta, quella organizzata al broilo con l'arena piena di danzerini più o meno bravi, di panche che riempivano l'intero parco, dei chioschi qua e là sparpagliati, del mitico brucomela circondato da dolciumi... E' storia. Una bella storia, che può ancora insegnare molto ma che ormai è irripetibile. La missione che abbiamo oggi, alla soglia della 140 sagra, è complessa e non può tramutarsi in una semplice copia di quello che è stato. Deve rinnovarsi... Partendo dal luogo in cui viene svolta per esempio, finendo con l'offerta al pubblico.
Da questa considerazione intendo partire, infatti pochi giorni prima delle serate è uscito un articolo sul Messaggero Veneto che introduceva la sagra del 2025, la numero 139 appunto. Il titolo narrava il ritorno della sagra dei gamberi... Mai affermazione più fuorviante! Come accennavo prima, sarebbe utopico voler riproporre oggi la sagra degli anni scorsi e poi, inutile far finta che fino a quest'anno non ci sia stato niente... Altrimenti non saremmo arrivati alla 139 ora! Quindi partirei proprio da questo punto, cioè dalla memoria storica per poi poter dare una propria opinione risoluta sul tutto.
Comincio dal lontano 2019, sagra vecchio stile, con presidente Sandro Iuri che, a capo della baracca, come direbbe testualmente lui, ha organizzato uno degli eventi meglio riusciti degli ultimi decenni a Remanzacco. Se vi sembra troppo, provate a smentirmi. Si trattava della sagra numero 134 e si era svolta con i vecchi crismi classici. Poi, come tutti ben ricordiamo, spesso purtroppo dimenticando gli insegnamenti che quel periodo sembrava averci dato, è arrivata la clausura forzata. Nonostante tutto, nel 2020 è stata organizzata una sorta di semplice spettacolo, sempre con Sandrone presidente, e si è trattata della sagra numero 135. In seguito la condizione sanitaria globale si è normalizzata, non quella psichica purtroppo, e sono state organizzate altre serate definite sempre sagre. Così nel 2021 abbiamo avuto una cena in piazza a Remanzacco... Poi nel 2022 un'altra serata simile, definita "Al Chiar di luna" e infine nel 2023 alcune serate in piazza con musica dal vivo e con l'introduzione del tendone dedicato ai terremotati dell'emilia. L'anno scorso, quindi nel 2024, si è svolta la classica serata in piazza ma senza l'indicazione del numero progressivo... E quest'anno siamo quindi arrivati alla 139 con un senso di quasi continuità.
Ecco, questo breve riepilogo storico mi serve per evidenziare che non ha senso parlare di sagra che torna dopo cinque anni... Si tratta di un errore. Inoltre, tale frase ha ovviamente indotto le persone a immaginare che la parola torna fosse riferita alla sagra di una volta... Ovvio poi la delusione per quanto invece è stato realmente organizzato. Ora... Proviamo a dare un giudizio alle serate di pochi giorni fa?
Eh, non è semplice! Parto dalle belle notizie... In primo luogo è stata organizzata una festa, scusate ma la parola sagra mi esce davvero difficile da pronunciare, che ha portato diversa gente a uscire di casa e a incontrarsi in piazza. E ultimamente non è poca cosa! Ho percepito armonia da parte di tutti, o quasi tutti, coloro che hanno collaborato, anche questa cosa non scontata. A tal proposito devo evidenziare la folta presenza di giovani, molti di loro legati alla nuova consulta giovani voluta e introdotta dai tre giovani consiglieri comunali Alex Nadalutti, Giovanni Nadalutti e Sofia Passon. Proprio Detto Alex era evidentemente soddisfatto della propria creatura e proprio lui, come anche gli altri, mi hanno fatto notare che ormai la consulta è autonoma e che quindi ha poco senso continuare a citare loro. Giusto, quindi i miei complimenti vanno al presidente Mario Iuri e ai suoi ragazzi! Venendo alle considerazioni più materiali, ma per tanti di noi più importanti, la cucina è stata di buon livello, partendo dai piatti a base di gamberi della Tavernetta, cosa che non ci sorprende del resto, passando per le fritture dei soliti instancabili lavoratori sagraioli, finendo con la carne del food truck. Tutto gustoso direi!
Le note dolenti invece, sono state la mancanza di piatti dai prezzi realmente accessibili a tutti... Una volta esistevano piatti come i wurstel e patatine a quattro euro che permettevano anche alle famiglie meno agiate di partecipare. Della serie... La sagra paesana è davvero di tutti! Stavolta invece i prezzi erano abbastanza alti, escludendo le piccole fritture, si partiva da undici euro per il panino meno pretenzioso, quello alla salsiccia. Poi, tralasciando alcune difficoltà logistiche legate alla corrente elettrica che spesso si prendeva una vacanza di qualche minuto, per la gioia in particolare della vivace signora delle frittelle, l'organizzazione ha funzionato. Il punto forse più complicato da affrontare riguarda la partecipazione! Alcuni sono entusiasti dei numeri registrati, altri invece parlano di deserto o superficie lunare. La verità sta nel mezzo, in un certo senso! Affermare per esempio che domenica la piazza era piena perchè tutti i tavolini erano riempiti è una leggera forzatura, più o meno come quando affermo che la cena da me preparata è stata gradita perchè non è rimasto niente nei piatti... Se le cibarie erano poche, i miei sfortunati invitati hanno comunque mangiato tutto per fame... Quindi, allo stesso modo, se i tavoli erano pochi, si sta poco a riempirli.
Ecco, se affermare che la platea era ampia è esagerato, non si può neanche dire che non c'era nessuno, anzi! Diciamo che la piazza era gremita rispetto alle aspettative e alla reale portata dell'evento.
Quindi, ora la domanda sorge spontanea... Che evento vogliamo per la prossima sagra del 2026 che sarà la numero 140, numero tondo? A mio parere sarà necessario fare qualcosa di più, partendo intanto dalla condivisione dei progetti! Effettivamente, in questi ultimi anni la sensazione è che la Pro Loco sia troppo autoreferenziale! Magari tale atteggiamento funziona per le tante belle e seguite iniziative che svolge durante l'anno, ma per l'evento più grande e importante serve altro... Serve la voglia di coinvolgere e di rendere tutta la comunità partecipe! Mi auguro quindi che ci sia una volontà simile da parte dei vertici dell'associazione, che comunque continuo a ringraziare per quanto stanno facendo nonostante le mille difficoltà quotidiane paesane.
Il direttivo si rinnoverà a fine 2026, se ho fatto correttamente i conti, quindi la prossima sagra sarà ancora organizzata dagli stessi... Motivo per cui faccio un appello... Apritevi, ascoltate, condividete, recepite... La comunità ha ancora molto da dare!
E non cercate di copiare quanto è stato fatto nel più o meno brillante passato... Ma rinnovatevi e proponete qualcosa di nuovo! Ci sono ancora molti mesi... Quindi è possibile!
Intanto partono le altre sagre, quella di Selvis appena cominciata, quelle di Ziracco e Orzano che cominceranno il 14 agosto! Anche queste occasioni possono rivelarsi importanti per parlare, incontrarsi, discutere, perchè no anche scontrarsi, ma poi ritrovarsi...
Un comune senza la propria comunità è soltanto un insieme di case e famiglie legate da piccoli e spesso momentanei interessi. Remanzacco merita di più certamente!
Scusate se l'ho fatta lunga... Il solito ringraziamento per chi legge tutto fino in fondo!
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