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mercoledì 9 maggio 2012

Piano regolatore condiviso... E' possibile?

In questo periodo di forte tensione contro l'attuale sistema politico che sta diventando sempre di più un'"antipolitica" generalizzata, mi piace scrivere di qualcosa che dimostra come la politica, seppur intesa nel suo livello più piccolo, se ben fatta porta a dei bei risultati, e come probabilmente l'ondata di antipolitica non riguardi tanto la politica in se, ma piuttosto una mala politica che indubbiamente in questi anni è emersa dalla nostra classe dirigente. Mi riferisco al P.R.G.C.! Cosa sarebbe??
In poche parole il Piano Regolatore Generale Comunale consiste in un atto di pianificazione territoriale con cui ogni comune disciplina l'utilizzo e la trasformazione del suo territorio e delle sue risorse.
Il suo compito è di prevedere le caratteristiche di sviluppo della popolazione e dell'economia sull'intero terrotorio comunale e, in base a questi, fornire le "linee guida" per la realizzazione delle varie opere pubbliche e naturalmente anche private. Tutto questo tenendo presente le varie strutture presenti, come strade, ferrovie, paesi, quartieri e ambiente.
Insomma, se non fosse chiaro, si tratta di un atto politico molto importante!
Probabilmente verrà votato nel nostro comune dal Consiglio Comunale, entro il mese di giugno e diventano quindi fondamentali questi giorni per la sua stesura.
Prima facevo riferimento a una "buona politica"... Infatti per la predisposizione del piano tutte le forze rappresentate in consiglio, quindi la maggioranza e le due minoranze, hanno deciso di trovarsi per discuterne in maniera condivisa! Può sembrare una cosa quasi scontata, ma posso assicurare che invece non lo è per niente!
Ci siamo già trovati per una prima veloce riunione in cui sono emersi i tratti principali che andranno a caratterizzare il nuovo piano regolatore. Con l'ausilio di un documento elaborato dalla consulta ambiente, probabilmente la consulta che più ha "lavorato" in questi anni, siamo partiti da alcuni punti fermi.
Primo tra tutti la necessità di far riemergere l'identità del nostro comune che a causa della vicinanza con una grande città come Udine, rischia di diventare una sorta di città dormitorio e sua periferia. Per farlo sarà necessario innanzitutto recuperare i centri storici del capoluogo e delle frazioni, in particolare a Remanzacco. Bisogna incentivare la ristrutturazione in maniera ecosostenibile. Cercare di non aumentare lo spazio edificabile ma piuttosto portare a riempire i vuoti che ci sono. Quindi recupero del patrimonio edilizio presente, definendo le nuove espansioni abitative e produttive volte a uno sviluppo sostenibile del territorio, in funzione delle prospettive demografiche e produttive dei prossimi anni. Cercare di mantenere un "equilibrio estetico" sia al centro che nelle zone più periferiche, con diverse zone di verde magari gestite da ragazzi del comune predisponendo un progetto educativo preciso. Favorire lo spostamento ciclabile all'interno del comune e all'esterno verso altri comuni. Rivalutare alcune zone verdi ad oggi quasi abbandonate...
Questi sono soltanto alcuni veloci cenni sugli spunti che ispireranno il lavoro che si vuole portare al voto in consiglio. A breve ci attenderanno altri incontri e magari sarà anche possibile organizzare una presentazione pubblica aperta a tutta la cittadinanza. Certamente un lavoro fatto a più mani, per quanto più difficile e lungo, porta più qualità e soddisfazione!

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